La filosofia di Blade Runner

Dialogo tra Rachael e Rick tratto dal film "Blade Runner",
1982

SCHEDA DEL FILM
  • Titolo: Blade Runner
  • Regista: Ridley Scott
  • Genere: Azione, fantascienza
  • Anno di uscita: 1982
  • Paese di produzione: USA
  • Distribuzione: Warner Bros
  • Durata: 124 min
TRAMA

Trailer del film "Blade Runner",
1982

in un futuro prossimo, immaginato a Los Angeles nel 2019, il poliziotto Rick Deckard (nome che allude al filosofo francese Descartes, che fu tradotto in latino come Cartesio) che in passato aveva lavorato nella squadra speciale Blade Runner, viene richiamato per catturare ed eliminare i cosiddetti "replicanti" in fuga, ovverosia esseri esteriormente e psicologicamente affini agli umani, ma dalla forza fisica ed intelletto superiori a quest'ultimi perché destinati a lavorare come schiavi in colonie extraterrestri. La trama di "Blade Runner" si costruisce quindi attorno a tale indagine, e nel mentre il protagonista si rende conto che anche la sua stessa segretaria, Rachael, è un replicante. Inizialmente scosso da tale scoperta, egli decide di insegnare ad ella di uscire dagli schemi e conoscere ciò che è l'amore.
Il film si conclude, dunque, con un duello mortale tra Rickard Deckard e Roy Batty, ultimo replicante rimasto dopo la morte dei suoi compagni fuggitivi, che morirà a seguito di un lungo e filosofico monologo. Tra le citazioni più conosciute ricordiamo in particolar modo la seguente:
 << Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastoni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. >>
        
INTERPRETAZIONE

Scena finale tratta dal film "Blade Runner", 1982
<< Io penso, dunque io sono >>
Il film "Blade Runner", oltre a costituire una mescolanza di estetica vintage in via della sua creazione nel 1982 ed elementi moderni perché ambientato nel 2009, corrisponde a una rappresentazione della realtà cartesiana, la quale si distingue in realtà psichica e realtà fisica. Esso si basa pertanto su due correnti di pensiero opposte, oltretutto ragione per cui assume valenza anche in ambito filosofico, vale a dire le seguenti:
  • il razionalismo, ossia il pensiero induttivo, scientifico, oggettivo;
  • l'empirismo, ovvero il pensiero deduttivo, empatico e soggettivo, per cui dal particolare si procede al generale: ciò significa che a partire dalle informazioni esterne a noi trasmesse, è possibile formulare un giudizio sul mondo.
In riferimento a quanto precedentemente menzionato, la modernità raffigurata all'interno del film funge da utopia di una città futura, genericamente considerata ideale. Tale utopia si traduce nella definizione letterale come "senza luogo", cosa che in realtà indica un luogo non (ancora) esistente nella nostra realtà. A tale idea è possibile ricollegare all'utopia dei pensatori Francesco Bacone, Tommaso Moro e Tommaso Campanella, nonché al ricorrente tema artistico rinascimentale e, nello specifico, al dipinto "Città ideale" di Urbino, di artista ignoto.

Dipinto "La città ideale" attribuita a Leon Battista Alberti,
1470 - 1490

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