Project work: La convivenza
Lingua/e |
Vantaggi |
Svantaggi |
Monolingue |
È possibile limitare la comprensione di quanto comunicato meramente a una determinata categoria di persone e quindi escludere altri individui. ES.: Parlare in lingua tedesca al fine di comunicare qualche cosa solamente a un gruppo di persone parlanti la medesima lingua, portando al di fuori di esso coloro che sono di madrelingua italiana. |
Tale “selezione” potrebbe tuttavia costituire una mancanza di rispetto per i trascurati, il che potrebbe essere pertanto causa di scissione e in aggiunta di fraintendimenti dati dalle difficoltà d’intendimento.
ES.: Un professore italiano potrebbe sentirsi non adeguatamente rispettato, e persino deriso, nel caso in cui, dinanzi a lui stesso, i suoi studenti parlassero in lingua tedesca. |
Bi o trilingue |
La comunicazione si estende a una maggioranza di gruppi linguistici. ES.: Un individuo trilingue in grado di parlare italiano, inglese e arabo avrà la capacità di conversare anche con persone monolingue. |
Le proprietà linguistiche potrebbero non essere propriamente corrette e complete. ES.: La mescolanza tra diverse culture e lingue potrebbe generare disordini dati dall’eventuale introduzione di dialetti e la deformazione o l’utilizzo scorretto di alcune parole. |
RIFLESSIONE PERSONALE
Ciò che ho personalmente trovato assai interessante è stata la lettura in classe delle dieci argomentazioni di Alexander Langer all’interno del suo cosiddetto “Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica”, in quanto concordo particolarmente sul fatto che quest’ultima sia effettivamente possibile, ma attuabile esclusivamente per mezzo di un cambiamento prospettico volto a vivere tale situazione, pressoché divenuta naturale per noi giovani, sotto forma di opportunità positiva di esperienza dell’altra cultura e arricchimento personale anziché generica “condanna”. In considerazione di tale analisi, sono di conseguenza giunta alla conclusione che la questione abbia ad ogni modo ancora degli interrogativi aperti su cui avrei piacere discutere assieme alla classe o preparare per la conferenza prevista per il giorno 2 dicembre, tra cui il seguente:
Per quale ragione non si attua il bilinguismo in tutte le scuole di Bolzano, a partire da quella dell’infanzia, alle superiori e persino giungendo alle università?
Sono difatti dell’avviso che promuovere il bilinguismo (e trilinguismo in riferimento a un apprendimento più approfondito della lingua inglese) sia di estrema e soprattutto crescente importanza nella società odierna, ampliando le capacità comunicative e di comprensione, la conoscenza di culture diverse e le opportunità lavorative non solo a Bolzano, bensì anche in tutta Italia e nei Paesi esteri. Introdurrei, inoltre, un maggiore incoraggiamento alla partecipazione a certificazioni linguistiche valide sul piano europeo e globale, accompagnato naturalmente a una preparazione anche in classe per evitare l’accumularsi di corsi extrascolastici per studenti ed insegnanti.
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