Umanesimo e Rinascimento
(Pag. 7 - 11)
L'inizio dell'età moderna si colloca nel 1492 con la scoperta dell'America da parte di Colombo, periodo in cui viene introdotto l'Umanesimo. Esso aveva lo scopo di ritornare al mondo classico e ribadire la valenza dell'uomo, della sua dignità e libertà, sviluppandosi successivamente nel Cinquecento come Rinascimento in Europa. Entrambi affermano la centralità dell'uomo nel cosmo in sostituzione a Dio, inteso come artefice del proprio destino, ovvero padrone e responsabile della propria vita. Secondo tali correnti di pensiero, l'uomo si deve impadronire dei segreti della natura attraverso lo studio delle sue leggi per dominare sulla Terra, disponendo di un'intelligenza, ossia una facoltà perfettamente autonoma nel suo sforzo conoscitivo.
L'UMANESIMO
L'Umanesimo ha il suo fulcro geografico in Italia e specie a Firenze, città in cui sorse l'Accademia platonica. Il termine, oltre ad indicare la centralità dell'uomo, designa lo studio delle cosiddette "humanae litterae" sotto forma di rilettura naturalistica del mondo antico, anziché delle auctoritates religiose. L'obiettivo degli umanisti non era pertanto di trovare conferma alla propria dottrina come in passato, bensì era la filologia, una disciplina mirata allo studio e la ricostruzione critica dei testi nella loro forma originale per mezzo di ricerche e confronti. Un esempio è la scoperta della non autenticità della "Donazione di Costantino" da parte dell'umanista Lorenzo Valla, ovverosia l'atto con cui l'imperatore Costantino avrebbe concesso nel 324 la giurisdizione politica su Roma a papa Silvestro e i suoi successori.
La filologia diviene pertanto una scienza accurata e precisa, grazie a cui avviene una diffusione europea del greco e latino. Il latino in particolare consente la divulgazione delle idee umanistiche e scientifiche tra i dotti, portando all'invenzione della stampa a caratteri mobili ed essendo in seguito succeduta dalle lingue volgari.
Riassunto:
- ha origine nel Quattrocento nelle città italiane, in particolare a Firenze
- centralità della riflessione sull'uomo, la sua dignità e libertà
- interesse per le humanae litterae
IL RINASCIMENTO
Il Rinascimento si definisce d'altra parte come un profondo rinnovamento in tutti i campi, e viene proclamata una considerazione negativa del Medioevo, poiché valutato come privo di un reale valore culturale. Lo studio rigoroso dei testi classici e le derivanti lezioni antiche viene inoltre concepito come stile di vita per la società civile accostato dalle scoperte geografiche, l'invenzione della stampa e le innovazioni tecniche. Lo stesso Leonardo da Vinci si occupò del perfezionamento degli strumenti al fine di far risparmiare fatica all'uomo e al contempo migliorarne la vita civile e militare. Ciò portò quindi a stimolare gli intellettuali a costituire una nuova sintesi filosofica fondata sulle risorse intellettuali, morali e sulla conoscenza scientifica.
In Germania si sviluppa al contempo la Riforma protestante, evidenziando così una rinascita anche spirituale dell'età moderna con il principio di "libero esame", secondo il quale ogni fede avrebbe dovuto attenersi direttamente al testo sacro piuttosto che alle interpretazioni bibliche per recuperare la dimensione dell'interiorità della fede. Martin Lutero mette dunque in discussione il ruolo della Chiesa e il suo valore di mediatrice tra l'uomo e Dio, poiché è solo la fede degli uomini a determinarne la salvezza. Come indicato dalla dottrina della predestinazione di Giovanni Calvino, se i credenti si convincevano del fatto che il successo nella vita fosse un segno del favore divino, essi avrebbero una maggiore motivazione ad intraprendere attività industriose, affermando in conclusione che la salvezza si basi su tale spirito della nuova borghesia capitalista.
Riassunto:
- si diffonde nel Cinquecento in Italia e in Europa (Francia, Paesi Bassi, Germania)
- rinnovamento in tutti i campi: artistico, religioso, scientifico
- critica della cultura scolastico-medievale
- ritorno al principio: agli antichi e al cristianesimo originario (Riforma protestante)
- nuova attenzione per la natura
LA RISCOPERTA DI PLATONE E ARISTOTELE
Le tematiche principalmente trattate dalla cultura umanistico-rinascimentale si ritrovano nella corrente di pensiero aristotelica e platonica. Con l'Umanesimo avviene infatti una riscoperta di Platone, anche grazie alle traduzioni in latino ad opera di Marsilio Ficino, e al contempo il recupero dell'autenticità della filosofia aristotelica.
LA FILOSOFIA MODERNA
La filosofia moderna, la quale ebbe luogo in Europa dal XV al XVIII secolo, ha come punto focale la fiducia ottimistica nell'individuo, nelle sue capacità conoscitive e tecniche, e nel progresso civile e morale della storia. Essa si occupa quindi di una serie di nuclei tematici, e cioè i seguenti:
- l'Umanesimo e il Rinascimento;
- la rivoluzione scientifica;
- l'Illuminismo e la fede nel progresso civile e morale dell'umanità;
- l'idealismo tedesco.
(Pag. 11) ESERCIZI
1) Il rinnovato interesse per la natura: Telesio e Campanella
Quali sono i principi "propri" della natura?
I principi "propri" della natura consistono nell'azione di due forze opposte, vale a dire il caldo e il freddo sulla materia.
2) La filosofia della natura: Giordano Bruno
Quali sono i caratteri e i limiti dell'universo?
In relazione alla visione dell'universo di Giordano Bruno, esso è caratterizzato da uno spazio infinito, infiniti mondi e coincidente con Dio stesso, in cui tutto è centro e periferia al tempo stesso, e pertanto non può essere delimitato da nulla.
3) Montaigne e la ricerca di un nuovo equilibrio spirituale
In che cosa consiste la "malattia" dell'uomo moderno?
Secondo Montaigne, la "malattia" dell'uomo moderno si traduce nella sua presunzione, e cioè l'orgoglio che lo porta ad attribuire a sé stesso prerogative eccelse, sino a paragonarsi a Dio stesso.
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