La concezione dello Stato e l'affermazione della tolleranza

(Pag. 316 - 322)


IL TEORICO DEL PENSIERO LIBERALE

Oltre a fondatore dell'empirismo, Locke è anche considerato il principale teorico del pensiero liberale e democratico moderno, in quanto le sue idee sulla politica furono diffuse in tutta Europa e influenzarono i padri della Dichiarazione d'indipendenza e della Costituzione degli degli Stati Uniti d'America.

STATO DI NATURA E CONTRATTO SOCIALE


Nel "Secondo trattato" dei "Due trattati sul governo civile", il filosofo definisce lo stato di natura come ipotetica condizione originaria in cui si trovano gli uomini non ancora associati tra loro. Hobbes lo descrive come una fase in cui gli uomini vivevano seguendo i propri istinti senza vincoli e con ostilità reciproca, mentre Locke ha una visione positiva della natura umana, poiché afferma che gli uomini erano illuminati dalla ragione anziché essere individui asociali e amorali. Essi sono tenuti a rispettare 3 diritti, alla vita, alla libertà e alla proprietà, di una legge morale e razionale che proviene direttamente da Dio e stabilisce il limite cui si può estendere la libertà di ciascuno per non ledere quella altrui. In questo stato manca tuttavia la garanzia del diritto perché non vi è un essere superiore che imponga il rispetto delle leggi, e per tale ragione Locke sostiene che i soggetti debbano stipulare un contratto di natura sociale (contrattualismo), che comporta un pactum unionis con cui si riuniscono in una società civile e un pactum subiectionis con cui si sottomettono a un'autorità che persegua gli obiettivi collettivi. Per Hobbes, il contratto equivale alla totale sottomissione dei cittadini al sovrano, per Locke lo Stato nasce invece per tutelare i diritti naturali e inviolabili di ciascuno, e il suo potere non può essere assoluto e arbitrario. Il cittadino che entra a far parte della società rinuncia quindi solamente al farsi giustizia da solo, poiché è compito del governo.

LA PROPRIETÁ PRIVATA

Tra i diritti naturali dell'uomo secondo Locke vi è in particolare la proprietà privata, cioè il diritto inalienabile di godere e disporre dei suoi beni. Esso non consiste in un privilegio acquisito, ma in un frutto dell'azione umana: la terra è difatti una risorsa data da Dio per tutti gli uomini ma che necessita una lavorazione da parte degli individui e i beni tratti da tale manipolazione spettano a chi ha compiuto il lavoro. Ciononostante, gli individui non possono appropriarsi delle cose in modo incontrollato, privandole agli altri, bensì possono entrarne in possessi tramite l'uso della moneta. La proprietà privata per il filosofo corrisponde dunque ai possedimenti materiali, dalla vita, libertà e dagli averi in generale che la società politica tutela.

I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL LIBERALISMO

Dipinto "La Libertà che guida il popolo" di Eugène Delacroix,
1830

I principi che ispirano Locke sono oggi alla base delle Costituzioni dei Paesi democratici e sono:
  1. il potere politico si fonda sul consenso dei cittadini;;
  2. lo Stato non può governare in modo arbitrario, ovvero secondo la propria volontà, ma deve garantire i diritti fondamentali alla proprietà privata, alla libertà di pensiero e di espressione, e alla vita;
  3. la separazione dei poteri, legislativo ed esecutivo, con lo scopo di evitare il dispotismo (= forma di governo in cui un'unica entità governa in modo assoluto). Locke giustifica tale distinzione con la tesi sulla debolezza umana, secondo cui se è la stessa persona a fare le leggi e farle eseguire, probabilmente si asterrebbe da obbedire ad esse o le formulerebbe in base ai propri interessi.
LA TOLLERANZA RELIGIOSA E LA SEPARAZIONE TRA STATO E CHIESA

Altro pensiero di Locke è quello della tolleranza religiosa, che rappresenta una delle eredità più significative del pensiero occidentale moderno. Se da un lato il potere politico ha lo scopo di fare le leggi e farle osservare, dall'altro le istituzioni religiose rispondono ai bisogni spirituali degli uomini di fede.

LE DIVERSE SFERE DI COMPETENZA DI CHIESA E STATO

Dipinto "L'Angelus" di Jean-François Millet,
1858 - 1859

Una prima dimensione è pertanto la Chiesa, la quale aiuta coloro che ne fanno parte a ottenere la salvezza dell'anima tramite strumenti spirituali. Trasgredire le regole della convivenza religiosa comporta l'espulsione, detta "scomunica", che tuttavia non può privare il cittadino dei beni civili, né tantomeno insultare la sua persona.
Alla sfera religiosa si oppone il potere politico, in cui un re garantisce la libertà di culto, non può imporre ai sudditi il proprio credo, ciò nondimeno deve assicurarsi il rispetto delle leggi anche da parte della Chiesa: ciò che è lecito per lo Stato non può essere proibito per la Chiesa e viceversa. Non possono essere quindi tollerati comportamenti contrarti alla conservazione della società umana e una Chiesa che richieda privilegi speciali contrari alla legge o obbedisca a un sovrano straniero. Ne consegue che dalla visione di Locke siano automaticamente esclude i cattolici, che obbediscono al Papa, come anche gli atei, i quali non possono stipulare il patto sacro alla base della società umana perché non ammettono Dio.

RAGIONE E FEDE
Dipinto "Battesimo di Cristo" di Piero della Francesca,
1445

In conclusione, Locke sostiene che il cristianesimo comprenda poche fondamentali verità comprensibili e accettabili per l'intelletto umano, come ad esempio l'essenza di Dio e la validità di alcuni precetti (= insegnamenti) morali. Ragione e fede hanno dunque la funzione di migliorare la vita degli uomini.

Riassunto:

Locke afferma che:
  • nello stato di natura gli uomini godono di diritti naturali alla vita, alla libertà e alla proprietà, tuttavia manca la garanzia della legalità 🡺 gli uomini devono stipulare un contratto sociale che implica il patto di unione (= gli uomini si uniscono in una società civile) e il patto di sottomissione (= i cittadini si sottomettono a un'autorità che ha il compito di tutelare i diritti naturali)
  • lo Stato è fondato sul consenso dei cittadini, governa in modo non arbitrario e prevede la separazione dei poteri legislativo ed esecutivo, che ha lo scopo di evitare il dispotismo
  • occorre tenere distinti:
- l'ambito politico, finalizzato a fare le leggi e a farle rispettare: in esso vale il principio della tolleranza religiosa, fondato sul fatto che nessuna religione è superiore alle altre e la fede non può essere imposta con la forza;
- l'ambito religioso, finalizzato a soddisfare i bisogni spirituali, per cui la Chiesa è una società libera e volontaria



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