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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Montesquieu

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(Pag. 402 - 406) LO SPIRITO DELLE LEGGI   Charles-Louis de Secondat , barone di Montesquieu, introdusse la riflessione sulla libertà civile politica e sulle forme di governo che meglio tutelano i cittadini e studiò il cosiddetto " spirito delle leggi ", ossia la relazione vigente tra le leggi di uno stato e le condizioni morali, storiche, civili, fisiche e ambientali del relativo popolo. Egli individua le cause generali che presiedono allo sviluppo delle istituzioni socio-politiche, e cioè: la " natura " delle istituzioni politiche , che indica la struttura del governo e la sua articolazione interna, intendendo, dunque, chi detiene il potere e il rapporto che si instaura tra chi comanda e chi obbedisce; il " principio " di un governo, che si riferisce invece alle virtù morali e le passioni che ne rappresentano il presupposto e le condizioni di sopravvivenza. LE TRE FORME DI GOVERNO   In base alla natura , il governo si distingue in: repubblicano , in cui

Condorcet e la concezione del progresso indefinito

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(Pag. 400- 402) Jean-Antoine-Nicolas Caritat, marchese di Condorcet, formula per la prima volta il concetto di progresso. Secondo lui lo spirito umano tende a un continuo e indefinito perfezionamento e le condizioni della società sono destinate a migliorare dal punto di vista sia materiale sia morale. Per quanto indefinito, il progresso è tuttavia condizionato dalla condotta degli uomini e dunque non è inevitabile. Secondo Condorcet, il cammino dell'umanità non solo è in grado di superare gli inevitabili periodi di decadenza e di crisi della storia, ma è anche da considerarsi senza fine. Lo spirito umano infatti è capace di sempre maggiore perfettibilità, in quanto mai nessuno potrà fissarne i limiti. Il progresso spirituale condurrà quindi l'uomo alla massima felicità possibile. Questo tono ottimistico, è certamente determinato dalla riflessione sugli esiti positivi della rivoluzione americana e di quella francese. Condorcet tuttavia non dimentica certo di sottol

Voltaire

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(Pag. 394 - 400) LO SPIRITO CRITICO E LA CONCEZIONE RELIGIOSA Voltaire combatté in prima persona per la libertà di pensiero, la tolleranza, la pace, l'abolizione dell'ingiustizia e per la felicità umana. In nome di questi ideali subì anche conseguenze negative, per esempio un anno di prigione. Le sue opere inoltre, furono considerate frivole e immorali, addirittura da bruciare per evitare che si diffondessero. Questo principalmente perché Voltaire assunse come suo principale bersaglio polemico la Chiesa cattolica, di cui voleva smascherare pregiudizi e superstizioni. Egli credeva in Dio, ma secondo lui la religione non doveva suscitare paure e sensi di colpa e nemmeno erigere steccati tra gli uomini, ma insegnare l'amore e la pace (tutto il contrario di ciò che faceva la Chiesa in quegli anni).  Partendo da queste considerazioni, Voltaire elabora una posizione coerente con i principi del deismo, secondo cui esiste una religione naturale e immutabile che si fon

Hume e gli esiti scettici dell'empirismo

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(Pag. 338 - 348) Ritratto di David Hume di Allan Ramsay, 1766 LA RIFONDAZIONE DELLA "SCIENZA" DELL'UOMO Nato a Edimburgo da una famiglia della piccola nobilita terriera,  David Hume  acquistò fama per l'opera " Storia dell'Inghilterra ". Con la più impegnativa, ovvero " Trattato sulla natura umana " introdusse un nuovo approccio ai problemi filosofici. Consapevole della fragilità e incoerenza dei sistemi filosofici tradizionali, il compito più importante e urgente secondo il filosofo è quello di elaborare una "scienza" dell'uomo di carattere non metafisico ma sperimentale, in cui l' eloquenza  prevale sulla ragione e le altre conoscenze dipendono dalla natura umana per poter  progredire in tutti gli ambiti . LE IMPRESSIONI E LE IDEE Nel "Trattato", definisce come unica fonte della conoscenza umana  la  percezione , distinguendola in impressioni , cioè percezioni attuali che la colpiscono (es. dolore), e in idee , cio