Montesquieu

(Pag. 402 - 406)



LO SPIRITO DELLE LEGGI
 
Charles-Louis de Secondat, barone di Montesquieu, introdusse la riflessione sulla libertà civile politica e sulle forme di governo che meglio tutelano i cittadini e studiò il cosiddetto "spirito delle leggi", ossia la relazione vigente tra le leggi di uno stato e le condizioni morali, storiche, civili, fisiche e ambientali del relativo popolo. Egli individua le cause generali che presiedono allo sviluppo delle istituzioni socio-politiche, e cioè:
  • la "natura" delle istituzioni politiche, che indica la struttura del governo e la sua articolazione interna, intendendo, dunque, chi detiene il potere e il rapporto che si instaura tra chi comanda e chi obbedisce;
  • il "principio" di un governo, che si riferisce invece alle virtù morali e le passioni che ne rappresentano il presupposto e le condizioni di sopravvivenza.
LE TRE FORME DI GOVERNO
 
In base alla natura, il governo si distingue in:
  • repubblicano, in cui il potere è nelle mani di più persone;
  • monarchico, in cui il potere è esercitato da un singolo vincolato dalle leggi;
  • dispotico, in cui una persona detiene il potere in modo arbitrario e tirannico.
Montesquieu, che fu sostenitore del sistema inglese, presentava una particolare predilezione per la monarchia costituzionale, ovverosia una monarchia moderata da una costituzione, a cui tutti devono obbedienza, ma riconosce al contempo che stabilire quale sia la migliore forma di governo per un determinato paese presuppone un'analisi attenta e rigorosa di tutte le caratteristiche di un territorio. In ciascuna forma di governo, il il filosofo individua un "principio animatore" che rappresenta il suo "dover essere", vale a dire l'esigenza ideale che ne garantisce la sopravvivenza. Essi sono:
  • la virtù, cioè la moderazione e onestà, come principio della Repubblica democratica: un popolo privo di virtù introdurrebbe difatti leggi ingiuste, inadeguate o "buone", che i cittadini non osserverebbero per mancanza di senso civico;
  • l'onore come principio della monarchia, in quanto il prestigio appartiene esclusivamente al re;
  • la paura come sentimento dominante del dispotismo, poiché fondato sull'intimidazione dei sudditi.
LA SEPARAZIONE DEI POTERI
 
Montequieu delinea oltretutto la condizione minima essenziale per la preservazione della liberà di qualunque forma statale, escluso il governo dispotico perché illiberale, che egli associa alla separazione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario), vale a dire l'affidamento delle tre principali funzioni dello Stato a ordini diversi al fine di salvaguardarne la libertà e il corretto funzionamento delle istituzioni. 
 
Lui spiega (Spirito delle leggi) che: il potere legislativo consiste nel fare le leggi, modificarle o abrogarle; il potere esecutivo consiste nel farle rispettare; e il potere giudiziario infine, è deputato a punire chi contravviene alle leggi oppure a giudicare e dirimere le dispute tra i privati cittadini.

IL BILANCIAMENTO DELLE ISTITUZIONI

Montesquieu, sostiene che il potere esecutivo si presta a essere esercitato meglio dal
monarca, perché questa funzione di governo ha bisogno di un'azione quasi sempre immediata; mentre per quanto riguarda il potere legislativo, è preferibile che venga attribuito alla maggioranza dei cittadini, poiché il suo esercizio richiede particolare ponderazione e saggezza. Esso dunque deve essere conferito ai rappresentanti delle diverse componenti della società. Per ciò che concerne infine il potere giudiziario, il filosofo ritiene che debba essere affidato a giudici scelti tra i rappresentanti del popolo. Per la sua analisi, Montesquieu prende a modello la costituzione inglese, da lui considerata un esempio virtuoso, in quanto non democratica né dispotica, bensì moderata. Il segreto di una costituzione politica virtuosa, consiste appunto, secondo Montesquieu, nel bilanciamento delle istituzioni. La dottrina del filosofo francese sulla separazione dei poteri e il suo metodo di indagine sulle forme di governo, rappresentano un esito fondamentale del pensiero liberale moderno.





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